Le Religioni di Elden Ring
Come Elden Ring usa il sapere delle antiche religioni per inventarne di nuove
Bentornati su Giochi Sacri,
Oggi parliamo di Elden Ring, l'ultima fatica di From Software, che a luglio di quest’anno ha visto l'uscita del suo primo (e per ora, unico) DLC Shadow of the ErdTree. In questo episodio partiremo dall'inizio (tranquilli, ci sarà tempo per approfondire il DLC in futuro) e cerchiamo di capire che cosa ha da dire Elden Ring sulla religione e sul modo in cui le religioni funzionano (spoiler: molto).
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A quale Dio credere…
Elden Ring segue lo stile classico che utilizza From Software per costruire i suoi mondi di gioco, popolati da esseri che si proclamano divini, sovrani riveriti e a prima vista nobili e saggi, ma che in realtà nascondono molti più misteri rispetto a quello che può sembrare all'inizio.
Se ricordate uno degli argomenti della prima uscita di questa newsletter,
se non lo avete ancora fatto, potete leggerla qui
la religione può essere utilizzata nei videogiochi in modi molto diversi.
Uno di essi è l’atto di riprodurre dentro al videogioco il modo in cui le religioni agiscono, le regole che le fanno funzionare e i principi che stanno alla loro base. Da questo punto di vista Elden Ring si mostra ancora più ambizioso dei Souls classici, perché pur mantenendo una struttura da RPG Dark Fantasy tutto sommato simile, preme sull’acceleratore del fattore “religione” e aumenta considerevolmente non solo il numero di culti e gruppi religiosi incontrati dal Senzaluce durante la sua avventura, ma anche l’importanza che i principi guida di questi culti hanno per la costruzione dei suoi mondi di gioco.
La fede nell’Ordine Aureo
Nelle nostre peregrinazioni per l’Interregno incontriamo molte tradizioni religiose. Si tratta di gruppi religiosi che hanno le caratteristiche più varie, da raccolte di antichi rituali ormai quasi cancellati dalla storia (il culto del Dio Serpente), a tradizioni proprie di determinate specie (il Dio dei Giganti del Fuoco) fino a religioni molto ben organizzate, legate a doppio filo con chi detiene il potere politico nella regione.
L’esempio principale è costituito dall'Ordine Aureo, la “religione” di maggioranza nell’Interregno, che professa il culto della Regina Marika “L’Eterna”, considerata una divinità che detiene il potere dell’Anello Ancestrale e che diffonde le benedizioni dell’Albero Madre, linfa vitale del mondo, nel rispetto della parola della Volontà Superiore.
Il potere di Marika come sovrana trova una legittimazione anche religiosa, poiché essa regna in quanto semi-dea e promotrice del culto dell’Albero Madre. Allo stesso tempo, utilizza motivazioni di fede per rafforzare il suo potere sulle razze dell’Interregno, come quando muove guerra contro i Giganti del Fuoco. Nella sua visione, era necessario rimuovere tutto ciò che era contrario all’Albero Madre.
L'Ordine Aureo in questo senso riproduce un modello di religione ben organizzata, con una gerarchia strutturata - Marika e la sua progenie come Sovrani/Dèi, le Leggidita come interpreti della parola delle Due Dita - e una serie di credenze che diventano vere e proprie regole.
I precetti dell’Ordine sono utilizzati dal potere politico sia come strumento di indottrinamento del popolo, sia come mezzo per imporre quello stesso ordine, facendo la guerra ciò che non accettava o rispecchiava l’Ordine Aureo. Da questo punto di vista l’Ordine Aureo presenta tratti di fondamentalismo, e in effetti molte descrizioni di oggetti di gioco e di incantesimi ci parlano di questi “fondamentalisti dell'Ordine Aureo”.
Interregno a parte, nel nostro mondo quando si parla di religione con fondamentalismo si fa riferimento all’idea di rimanere attaccati ai (appunto) fondamenti, quando un gruppo religioso o un fedele si dice che è “un fondamentalista”, normalmente ci si riferisce al fatto che, per quella corrente religiosa particolare o per quella persona, alcuni principi della tradizione sono considerati fondamentali e in un certo modo intoccabili, non modificabili. In questa prospettiva, quello che non corrisponde ai fondamenti viene visto in modo negativo, se non si pensa debba essere addirittura rimosso. Qualche volta il fondamentalismo, portato alle estreme conseguenze, si accompagna alla volontà di imporre un determinato ordine a chi non condivide quei fondamenti. Accade per l'Ordine Aureo e può accadere per le religioni che conosciamo nel mondo (real life religions).
Anche le invented religions dei videogiochi possono avere questa caratteristica.
Ordine Aureo ≠ Cristianesimo
L’Ordine Aureo si esprime come una religione che diffonde la Parola di un essere ritenuto divino (la Volontà Superiore) e ha i suoi simboli di riferimento nell’Albero Madre e nel primato politico/religioso della Regina Marika l’Eterna. Il suo utilizzo ambiguo del potere politico per rafforzare la presa della sua dottrina sul popolo e i suoi caratteri fondamentalisti non sembrano proprio una religione il cui punto è diffondere una “Buona Novella”, che è un altro modo per definire il Vangelo cristiano.
In effetti i paragoni con il Cristianesimo trovano un limite soprattutto quando scaviamo un po’ più a fondo nei principi dell’Ordine Aureo. Per rimanere in questi termini di paragone tra Ordine Aureo e Cristianesimo , proviamo ad affiancare i suoi fondamenti al diritto canonico, le regole della Chiesa Cattolica. Come i sistemi di regole religiose, il diritto canonico ha uno scopo ultraterreno da portare a termine.
Per questo, la legge fondamentale del diritto canonico è quella che in latino si chiama salus animarum, la salvezza delle anime. Vuol dire che tutte le regole di funzionamento della Chiesa Cattolica, dall’uso dei beni della Chiesa alle regole sui sacramenti, dal matrimonio alla condizione dei chierici, devono contribuire a portare termine lo scopo, a che le anime di uomini e donne siano salvate dopo la morte.
L'ordine aureo in questo senso invece sa essere estremamente fondamentalista, stabilisce che quei determinati principi, quei fondamenti come l'adorazione dell’Albero Madre o il primato della Regina Marika, debbano prevalere su ogni altra tradizione o gruppo di potere al punto da imporre con la forza il proprio credo. Sebbene in teoria ciò serva a custodire i popoli dell’Interregno, in realtà questo sembra più teso a consolidare il potere della famiglia semidivina della stirpe degli Aurei.
Quando si ragiona in questi termini fin troppo fondamentalisti il collegamento con il potere fa sì che la religione diventa uno strumento per legittimare il controllo sociale e per imporre questa visione del mondo agli altri. Non a caso l'ordine aureo spesso viene associato nel mondo di Elden Ring a un po' di estremismo, all'intolleranza verso tutto ciò che non è coerente con questa visione del mondo, dato che in questa prospettiva (sia nell’Interregno, che nel nostro mondo), si fa anche la guerra per imporre la propria visione.
In questo senso, videogiochi come Elden Ring rappresentano parte degli aspetti di alcune religioni, prendendo spunto dai caratteri fondanti di alcune tradizioni per creare qualcosa di nuovo, che sia adatto alla storia che si vuole raccontare e che sia in grado di mettere in luce spunti problematici su cui poter riflettere
Anche per questa ragione, molti percorsi che può intraprendere il giocatore ci porteranno a sovvertire l’Ordine Aureo e la Volontà Superiore. Da un lato, in qualche modo è vero che tendiamo comunque a seguire il percorso indicatoci dalla regina Marika (conquistare l'anello ancestrale e rivendicare il trono come Elden Lord), eseguendo quanto stabilito dalla Volontà Superiore. Dall’altro lato, sia il giocatore sia molti personaggi cercano di ribellarsi alla Volontà.
Per esempio lo fa Rykard, uno dei figli della regina Rennala, che ha il titolo indicativo di “Signore della Blasfemia”. Esso si oppone alla Volontà per imporre il suo ordine, e lo sentiamo anche da uno dei suoi accoliti, il Cavaliere Bernahl dice chiaramente:
Volontà superiore, ci rifiutiamo di essere tue pedine!
(Cavaliere Bernahl)
Una dichiarazione di intenti che perseguono molti personaggi in Elden Ring, consapevoli di questa entità divina che li manipola e li controlla e da cui vogliono la libertà. Difficile dire chi ha ragione.
Certo, quello di Elden Ring è un mondo oscuro, travagliato, in decadenza e in cui il concetto preciso di bene e male possiamo dire che non esiste, almeno non per come lo intendiamo noi. Dal punto di vista morale, siamo sempre su una scala di grigi, ed è molto difficile stabilire quando un personaggio sia completamente buono o completamente malvagio.
Sovrani-Sacerdoti, virtuali e reali
Del resto, le azioni dei personaggi più importanti spesso sono imperscrutabili. E` il caso ancora una volta della regina Marika, a metà tra un Capo di Stato, per dirla in termini di oggi, e una divinità, un essere divino o semidivino, che a sua volta è vicario di una divinità.
Sì, se avete pensato a qualche analogia, effettivamente c'è qualcosa di simile nel nostro mondo. Le vediamo normalmente queste figure che sono a metà tra l'essere un sovrano e essere anche un capo religioso: per esempio
il Re d'Inghilterra, che è anche il capo della Chiesa Anglicana; il Papa, che è a capo della Chiesa Cattolica, ma a sua volta (questo è un caso ancora più particolare) è a capo della Santa Sede, l'organo supremo di governo della Chiesa Cattolica, e pure dello Stato Città del Vaticano (che è una cosa diversa, è un vero e proprio Stato, seppur piccolissimo).
Se vogliamo andare più lontano, in Giappone, l'imperatore è un capo di Stato, adesso ha poteri piuttosto limitati, dal punto di vista religioso è il sacerdote massimo della tradizione religiosa giapponese dello Shinto.
Un po' come prima, parlando del rapporto tra religione e potere in Elden Ring, anche nella realtà normalmente religione e strutture di potere sono piuttosto legati, in modo più o meno pervasivo a seconda di come le visioni religiose entrano in contatto con le leggi degli uomini. Le religioni in fondo sono modi di vedere il mondo, visioni su dovrebbe essere il mondo, e questo riguarda anche le dinamiche di potere nella società, e il collegamento con l’autorità politica.
Libertà religiosa nell’Interregno
La diversità di modi di vedere il mondo è un aspetto, come Senza Luce, che affrontiamo continuamente nelle nostre peregrinazioni nell'Interregno. Ci sono molte visioni sul destino dell’Interregno e la nostra scelta finale che prendiamo dopo l'ultima battaglia, è la scelta su quale direzione dovrà intraprendere il mondo. La particolarità del giocatore è che ha, in modo diverso da molti dei personaggi di Elden Ring, la possibilità di scegliere.
Il giocatore non conosce completamente le conseguenze delle sue azioni, però è molto più libero di altri, nell'abbracciare la fede dell'Ordine Aureo, oppure nel perseguire un miglioramento di quest’Ordine, come vuole fare Maschera d'Oro. Seguendo la quest di questo particolare personaggio è possibile accedere a un finale in cui si perfeziona e si migliora l'Ordine Aureo. Per qualcuno, il finale di Maschera d'Oro per qualcuno è il migliore possibile perché consiste in un miglioramento dell'ordine auro, forse senza i suoi fondamentalismi, senza i suoi tratti peggiori, più estremisti. Quindi è possibile che sia un finale in cui le creature dell'interregno godranno di una maggiore equità, di una pace (forse). C'è poi il finale di Ranni che è esplicitamente uno di quelli, forse quello che più rifugge il concetto di influenza della volontà superiore, ma anche rispetto altre entità, quelle che nel gioco sono chiamate le “Divinità Esterne.: la Madre senza Forma, la Dea della Marcescenza sono due esempi.
Si tratta di, con una nomenclatura lovercraftiana, divinità esterne che risiedono aldilà (o in una dimensione altra) rispetto all’Interregno, le quali cercano di esercitare un'influenza sul mondo, anche se spesso devono farlo attraverso una sorta di avatar.
Da questo punto di vista il giocatore attirato da molte parti, e possiamo seguire, volendo anche contemporaneamente, più quest che coinvolgono l'essere parte di una di queste vie, per poi decidere quale scegliere per dare forma al mondo.
Questo è un tratto, tra l'altro, che Elden Ring condivide con la saga di Shin Megami Tensei. Devo ammettere da giocatore che non me l'aspettavo che saremmo andati molto fortemente in questa direzione, cioè l'idea di affidare al protagonista il destino del mondo in questo modo, in modi ancora più sfaccettati e profondi che nei Souls.
In Shin Megami Tensei, c'è normalmente una tripartizione di vie finali - Neutral, Law e Chaos - che spesso corrisponde ad allearsi con una divinità specifica, una sorta di Dio cristiano-ebraico, oppure Lucifero quindi l'opposto. Una terza via è il finale Neutral che seguire una via che normalmente porta più alla libertà dell'uomo.
Elden Ring segue dunque la scia di quei videogiochi che consentono al giocatore sia di “ribellarsi a Dio”, sia di scegliere una delle tante strade, spirituali o sotto la guida di una divinità, per dare un ordine al mondo.
Il giocatore, se volete, un po' come nella vita reale, ha varie possibilità di scegliere il proprio percorso di vita spirituale, o anche nessuno se vuole, e integrarsi dentro una comunità religiosa. Si può scegliere di viversela anche come vuole, e anche questo è assimilabile a quello che possiamo fare noi come esseri umani: possiamo passare da una religione all'altra, possiamo come recita il titolo di un libro essere Un cattolico a modo suo, ma possiamo anche essere musulmani a modo nostro e così via.
Possiamo anche decidere di abbracciare una certa fede, di seguirne solo alcune regole, senza che lo Stato, la legge, ci dica che cosa dobbiamo fare da questo punto di vista. Perché abbiamo la libertà, che non hanno per lo più nell'Interregno, di scegliere la nostra religione.
Ci sono poi altre categorie di culti religiosi, che sono antichi, ancora più di altri, che sono dimenticati nell'interregno, che non hanno più quella forza. come succede per le tradizioni religiose possono perdere adepti, essere completamente distrutte se sono ormai sovrapposte a uno Stato e con la distruzione di questo cadono anche queste, e possono scomparire, perse tra le pieghe del tempo.
Nel corso del gioco troviamo una spada una spada di un dio serpente e il gioco ci dice che è parte di un culto ormai dimenticato. È interessante che notiamo che la traduzione italiana del testo della descrizione parla di una religione del serpente, del dio serpente. La versione giapponese, il testo giapponese utilizza due parole diverse a seconda del contesto: shūkyō (宗教) e shinkyō 信教 per riferirsi la prima a religione, la seconda a qualcosa di simile, ma non proprio la stessa cosa. Potremmo tradurla in altro modo, anche se religione non è una traduzione del tutto sbagliata, con l’espressione “culto” che per noi occidentali indica, a volte, un gruppo religioso non esteso come le grandi religioni monoteiste. Diciamo che se consideriamo culto qualcosa di un po' meno di una religione in senso stretto, potremmo tradurla anche così.
Curved sword fashioned in the image of an ancient serpent deity
and tool of a forgotten religion practiced on Mt. Gelmir.
Formerly used to offer up sacrifices, this sword restores HP upon
slaying an enemy.
Probabilmente la diversità di parole nel testo giapponese sta a riferirsi al fatto che in lingua giapponese la parola shūkyō (宗教) è quella che si utilizza normalmente per riprodurre la parola religione, ma principalmente intesa in senso istituzionale: per le religioni come i monoteismi, il Cristianesimo, l'Ebraismo o l'Islam (tutte e tre sono, in fondo, religioni occidentali), sia per altre religioni che hanno un’organizzazione complessa e strutturata.
L'altra parola, shinkyō, si utilizza di più per riferirsi a tradizioni che non sono istituzionalizzate come altre esperienze religiose, perché nella visione giapponese c'è una maggiore distinzione tra esperienze spirituali, in Giappone si è maggiormente abituati a diverse tipologie di esperienze religiose rispetto a quelle più note a noi occidentali, e questo finisce anche dentro un videogioco come Elden Ring.
In effetti Elden Ring ci mostra tradizioni e gruppi religiosi anche molto diversi tra loro come strutturazione e come diffusione nel mondo. Abbiamo degli antichi culti dimenticati che si esprimono esclusivamente nell'adorazione di una divinità che non risponde; religioni istituzionali che sono molto diffuse tra la popolazione, anche un po' estreme con le loro regole e che sono un tutt'uno con un potere politico; abbiamo religioni, Vie nascoste, che si occupano degli ultimi, come il culto che mettono in piedi sia l’empireo Miquella sia anche suo fratello Mogh, dato che troviamo degli Albinauri, esseri perseguitati per la loro natura artificiale, che trovano rifugio nel sacro albero di Miquella, ma che trovano rifugio anche nella terra dove Mogh vuole fondare la sua dinastia. E certamente non ci viene presentato come un personaggio molto positivo Mogh, in Elden Ring, eppure attrae seguaci attraverso la sua promessa di tutela e una nuova vita sotto la sua dinastia.
Elden Ring effettivamente ci fa vedere un po' la diversità, la ricchezza della diversità dei modi con cui si può vedere il mondo. Ci restituisce certo un ritratto un po' pessimista, oscuro, dove non solo si deve combattere, ma dove molti dei personaggi che hanno anche una fede in qualcosa non fanno poi una bella fine. Noi come giocatori, come Senza Luce e come esseri umani, abbiamo una cosa preziosissima che è la libertà di scegliere tra questa o quella fede.
Letture per approfondire:
Baldetti S., «Shūkyō»: il significato giuridico della religione nel diritto giapponese, in Quaderni di diritto e politica ecclesiastica, fasc. 1, 2022, p. 205–216.
Baldetti S., La religione nel sistema costituzionale giapponese, in Diritto & Religioni 21, fasc. 1 (2016).
Consorti P., Introduzione allo studio del diritto canonico. Lezioni pisane, Giappichelli, Torino, 2023.
De Oto A, Terrorismo di matrice religiosa, sicurezza e libertà fondamentali, Bologna University Press, 2023.
Ferrari S., Lo spirito dei diritti religiosi. Ebraismo, cristianesimo e islam a confronto, Il Mulino, 2002.
Scoppola P., Un cattolico a modo suo, Brescia, Morcelliana, 2008.
Toniolo F., Interpretare Elden Ring, Independently published, 2024.