Bentornati su Giochi Sacri, la newsletter che racconta il mondo del Gaming and Religion. La scorsa settimana sono stato all’inaugurazione di una "Stanza del silenzio e dell'ascolto", una stanza dedicata alla la preghiera od altre necessità di tipo di spirituale per gli studenti e studentesse del Collegio Universitario Mazza, a Padova. Questo fatto mi ha fatto pensare che anche nei videogiochi si trovano esempi di luoghi sacri, ma soprattutto come questi possono rivelarsi utili quando i luoghi per la preghiera sono pochi, un po' come per questa Stanza del Silenzio. Scopriamo come in questo episodio. Pronti? Via!
Spazi virtuali e spazi reali
Pare che tra i giovani universitari emerga sempre più la richiesta di spazi per esprimere la propria spiritualità. Che sia la preghiera giornaliera, una forma di meditazione o l'adorazione di un oggetto di culto, studenti e studentesse universitarie chiedono spazi dedicati alla coltivazione della propria spiritualità. Anche un momento di riflessione in un luogo appartato, dedicato e silenzioso, può essere una necessità che emerge e che di fatto riguarda gli aspetti interiori della propria coscienza, che in un mondo (specie quello universitario) frenetico come il nostro si fatica molto a coltivare.
Di norma i luoghi di culto sono quelli dedicati ognuno ad una religione: la Chiesa per i cristiani (che a loro volta possono essere cattolici, ortodossi, protestanti ecc.), la Moschea per l’Islam (anche qui, ci sono più Islam), la Sinagoga per l’Ebraismo e così via. Ogni tradizione religiosa costruisce un luogo per celebrare il culto che le è proprio.
Il parallelo con i videogiochi viene facile, basta pensare a tutti quelle volte in cui incontriamo un edificio legato a una specifica religione, inventata o esistente che sia. Per esempio la Chiesa cattolica che si vede in Shin Megami Tensei: Devil Summoner, o la Sinagoga che c’è in The Last of Us Parte 2.
Vale lo stesso per i luoghi di preghiera di quelle che fedi che il videogioco stesso inventa. Zelda è pieno di templi dedicati a culti, magari non ben specifica, che sono seguiti da una particolare razza del gioco, come i Goron di Ocarina of Time nel loro Fire Temple. Sempre citando Ocarina, non si può non citare il celeberrimo Temple of Time, luogo sacro dove Link trova la Master Sword.
Spesso le fedi che nascono nei videogiochi hanno un luogo di culto di riferimento, che diventa una sorta di “quartier generale” di un determinato gruppo presente nel gioco, come per la Chiesa dei Figli dell’Atomo della saga di FallOut.
Nella realtà è un po’ più complicato per le persone a volte trovare un luogo adatto per pregare o celebrare il culto della propria religione. Non in tutte le città è presente lo stesso numero di chiese o sinagoghe o templi o moschee, dipende da molti fattori, a volte semplicemente dall’operato delle amministrazioni pubbliche (i musulmani a volte hanno difficoltà ad aprire moschee, per esempio).
All'Università di Padova è nata a questo scopo una nuova realtà: una stanza del silenzio e dell'ascolto, in sostanza uno spazio aperto a tutti, indipendentemente dal proprio credo religioso o dalle proprie convinzioni in tema di spiritualità.
Lo scorso 29 ottobre è stata così inaugurata nel Collegio Universitario Mazza una Stanza del Silenzio e dell'Ascolto, uno spazio messo a disposizione di studenti e studentesse perché possano coltivare la propria dimensione spirituale interiore. La stanza, è arredata con tende, cuscini, tappeti e sarà corredato da alcuni testi sacri in varie lingue, come ad esempio il Corano, la Bibbia ebraica, la Bibbia interconfessionale, la Bibbia in rumeno, il Bhagavadgītā e altri.
Durante l’evento è stato presentato anche un paper scientifico sul tema1.
L'idea dietro alla Stanza del Silenzio è stata anche quella di promuovere il dialogo, in una prospettiva interreligiosa e interculturale. Andare al di là dell'appartenenza religiosa, in un’ottica di pluralismo, rispetto e inclusione.
Luoghi marcati e aperti
Non solo nella vita reale, ma anche nei videogiochi i luoghi di culto rappresentano punti di riferimento importanti. Sono spazi dedicati alla riflessione, alla connessione con qualcosa di più grande di noi stessi, e spesso anche alla comunità.
Le storie dei videogiochi spessog
Ma questa iniziativa non è isolata. Nel mondo dei videogiochi, da tempo si esplorano temi simili, creando luoghi di culto virtuali che accolgono diverse fedi e credenze.
Sia nei videogiochi che nella vita reale, i luoghi di culto rappresentano punti di riferimento importanti. Sono spazi dedicati alla riflessione, alla connessione con qualcosa di più grande di noi stessi, e spesso anche alla comunità.
La Chiesa dei Voti di Elden Ring, ad esempio, è un luogo di pellegrinaggio per personaggi di diverse provenienze. Essa unisce elementi simbolici di diverse tradizioni religiose, come la mitra (il copricapo) del sacerdote Miriel o l'architettura interna che sembra ispirata alle cattedrali cristiane.
Non solo, la Chiesa dei Voti è un esempio di luogo aperto a più tradizioni e a più fedi, senza preclusioni. Mentre ad esempio la Cattedrale della Comunione Draconica è un luogo deputato solo a quel culto, la Chiesa dei Voti ammette più tradizioni, come fa anche Miriel quando ci consente di leggere i testi di altri culti (quello del drago, quello dell’Ordine Aureo…) per poterne studiare gli insegnamenti, che in termini di gameplay significa poter imparare i relativi incantesimi.
In fondo, oltre a luoghi multireligiosi come la Chiesa dei Voti, ci sono alcuni aspetti che accomunano la Stanza del Silenzio, come quella di Padova, con il videogioco in generale.
Inclusività: Sia nei videogiochi che nella stanza di Padova, l'obiettivo è creare spazi aperti a tutti, senza distinzioni di credo o di pensiero. Tutti possono fruire di un videogioco e trarre spunti, dibattere o criticare ciò che trasmette.
Riflessione: Entrambi offrono ambiente che invitano alla calma e alla riflessione, permettendo di staccare dalla frenesia quotidiana. Questo avviene particolarmente nei cosiddetti cozy games, videogiochi studiati per coinvolgere il giocatore in attività ripetitive in un clima rilassante.
Connessione: Sia nei mondi virtuali che nella realtà, questi luoghi possono favorire un senso di connessione con gli altri e con la ricerca qualcosa di più grande.
Templi chiusi? Ci pensano i pixel!
Parlando di luoghi adatti a celebrare il culto e la spiritualità personale, spesso la loro mancanza è un problema, che ha raggiunto il culmine durante la pandemia da Covid-19, quando le regole dell’emergenza rendevano impossibile muoversi, e anche le Chiese erano chiuse per sicurezza.
In quell'occasione le religioni si sono spostate online per continuare le preghiere e i momenti di celebrazione collettiva. E' stato allora un fiorire di Messe effettuate online, tanto che qualcuno ha parlato del mondo del web come un vero e proprio spazio in cui poter esercitare la liturgia (ossia rendere il culto a Dio)2. Alcune religioni hanno dovuto riflettere e riformulare sulle proprie regole, per esempio la Chiesa Cattolica ha discusso della possibilità di celebrare il sacramento della confessione anche a distanza, e molte tradizioni religiose hanno trasmesso le celebrazioni del culto in diretta streaming, informando i fedeli tramite i propri siti web e i social media sugli aggiornamenti e sugli orari delle funzioni.
Dato che era impossibile andare nei normali luoghi di culto venne fuori la necessità di sfruttare tutti i mezzi possibili, compresi i videogiochi.
Durante il lockdown i titoli che consentivano la creazione di spazi virtuali personali dei giocatori e la comunicazione, come Animal Crossing, hanno consentito di continuare a coltivare i rapporti umani e il senso di comunità dei fedeli che non potevano vedersi di persona. Così è stato per chi ha pensato di celebrare il Ramadan islamico insieme ai propri compagni in uno dei mondi virtuali del titolo Nintendo.
La stanza del Silenzio di Padova è più di un semplice spazio fisico: è un simbolo di un mondo che si apre alla diversità e alla spiritualità, che risponde alle necessità spirituali delle persone, e i videogiochi mostrano di poter essere utili anche in questo.
Letture per approfondire
G. Scala, Gli spazi di accoglienza multireligiosa nel sistema universitario italiano, in Stato, Chiese e pluralismo confessionale, n. 13 del 2024, online (qui)
F. Vecoli, La religione ai tempi del web, Laterza, 2013
L.M. Guzzo, Il web può essere uno spazio liturgico?, in Moralia Blog, 2020 (qui)
In tema di religioni e Covid19 ci sono molti contributi, in italiano e in inglese, sul sito https://diresom.net/blog/.
Una newsletter da seguire
G. Scala, Gli spazi di accoglienza multireligiosa nel sistema universitario italiano, online in https://statoechiese.it/contributi/gli-spazi-di-accoglienza-multireligiosa-nel-sistema-universitario-italiano
L.M. Guzzo, Il web può essere uno spazio liturgico, online https://ilregno.it/moralia/blog/il-web-puo-essere-uno-spazio-liturgico-luigi-mariano-guzzo