Bentornati su Giochi Sacri, la newsletter che racconta il mondo del Gaming and Religion. Quello di oggi sarĆ un focus su una figura della religiositĆ tradizionale giapponese attraverso i videogiochi. Per questo sono felice di avere con noi Pierluigi Bellini, che ci porta un contributo sulla divinitĆ chiamata JizÅ e i videogiochi che la rappresentano. Pierluigi ĆØ marketing e social media manager per Playasia ed esperto di cultura pop e religioni giapponesi. Online lo trovate qui e qui. Grazie Pierluigi!
Letās go! / Ikimashou (č”ćć¾ććć)
Le origini del Dio dei bambini
JizÅ Bosatsu (å°čµč©č©), figura molto importante nel Buddismo nipponico, ĆØ fin dallāantichitĆ una delle più amate in tutto il Giappone. Originario dellāIndia (天竺), questo Bodhisattva (un essere umano che ha raggiunto uno stato di illuminazione simile al Buddha, ma che sceglie di rimanere tra gli uomini per aiutarli) era inizialmente una divinitĆ minore nota in alcuni testi con il nome di Kį¹£itigarbha. A partire dal VI secolo, una volta raggiunta la Cina (äøå½) attraverso la Via della Seta, Jizo diventata estremamente popolare e venerato in tutta lāAsia Orientale. In India Kį¹£itigarbha appare nellāopera intitolata Bodhicaryavatara (La Via del Bodhisattva) scritta da Santideva nel VIII secolo.
Grazie a monaci, mercanti e pellegrini, quando il Bodhisattva raggiunge il Celeste Impero, egli viene ribattezzato āDizangā ed inizia ad apparire in un numero sempre maggiore di Sutra (testi buddisti), tanto che il suo culto si consolida soprattutto nelle zone centrali della Cina facendo la propria comparsa tra le sculture nelle grotte di Longmen. Una volta attraversato il mare che divide la Cina dal Giappone, Kį¹£itigarbha/Dizang prese il nome di JizÅ integrandosi perfettamente con le tradizioni locali attraverso il fenomeno dello Honji Suijaku (ę¬å°åčæ¹), dottrina secondo cui i Kami della religione ShintÅ sono emanazioni delle divinitĆ Buddhiste. Da questo questo concetto si ĆØ arrivati al fenomeno dello Shinbutsu ShÅ«gÅ (ē„ä»ēæå) ovvero la fusione di queste due religioni.
Dotato di una specifica iconografia, JizÅ ha unāUrna (un puntino posto sulla fronte delle immagini buddhiste come segno di buon auspicio), il bastone Khakkhara comunemente usato dai monaci viandanti nella mano destra ed il CintÄmaį¹i nella mano sinistra (il gioiello che fa realizzare qualsiasi desiderio) e una veste leggera da monaco, tutte queste caratteristiche riflettono la sua attivitĆ di salvatore itinerante che porta le anime dei defunti dallāinferno al Paradiso della Terra Pura. Infatti, egli ĆØ tuttāora venerato per la salvezza dellāanima di coloro che sono stati colti da morte improvvisa o infelice.
Nel corso del tempo, JizÅ ĆØ diventato una figura popolare nella religione e nel folklore giapponese; associato in particolar modo alla protezione dei bambini e come guida per le anime dei defunti, compresi i bambini morti prematuramente. Questo lo ha reso un simbolo di compassione e speranza e sono innumerevoli i templi e le statue a lui dedicate. Naturalmente, egli ĆØ presente anche in un grande numero di videogiochi, in cui rivediamo molti dei suoi tratti di protezione e benevolenza (anche se non sempre), che a volte lo trasformano in modo davvero particolare. Vediamone alcuni!
Ikki - 1985
Sviluppato da Sunsoft, in questo videogioco arcade ambientato nel medioevo giapponese controlliamo un contadino chiamato Gonbe, il cui scopo ĆØ quello di rovesciare il signore locale (daimyÅ), affrontando interi eserciti di ninja. Di tanto in tanto fa la sua comparsa un fantasma (yÅkai) che blocca la capacitĆ del protagonista di attaccare, ma toccando la statua di JizÅ questa sorta di maledizione sparisce.
Super Mario Bros. 3 - 1988
In Super Mario Bros. 3, il terzo capitolo di Super Mario uscito per NES, il costume Tanuki è un potenziamento che trasforma Mario (o Luigi) in una versione Tanuki - una creatura popolare della mitologia nipponica capace di trasformarsi in qualsiasi cosa esso voglia - di sé stesso. Questo costume conferisce ai giocatori diverse abilità , tra le quale la capacità di diventare per un certo periodo di tempo una statua di JizŠper rendersi (temporaneamente) invulnerabili dai nemici.
Jigoku Meguri ā 1988
In questo platform, uscito in formato arcade da sala giochi e convertito per PC Engine, controlliamo un piccolo monaco buddista chiamato Kakurenbo, che deve affrontare il sovrano degli inferi Enma (é»é) per riportare la pace sulla terra.
Partendo da un cimitero, i giocatori si addentrano sempre più in profonditĆ per attraversare gli inferni buddhisti (å°ē). Armati di un nenju (åæµē ā rosario buddhista) magico che rilascia sfere di energia, negli otto livelli che separano il monaco dal dio si incontrano dozzine di creature prese dalla mitologia ShintÅ e Buddhista.
Nel caso di Game Over, il bodhisattva Kannon (観é³) permette al giocatore di continuare, mentre JizÅ ĆØ posizionato alla fine di ogni livello ed il giocatore, toccandolo, riesce a passare allo stage successivo.
Hana Taka Daka!? ā 1991
In questo sparatutto sviluppato da Taito in esclusiva per PC-Engine, siamo chiamati ad impersonare un tengu (天ē - uno spirito delle montagne) al quale un paio di volpi chiedono aiuto per liberare la zona in cui vivono da un tanuki che ha deciso di renderla la sua nuova casa.
Nei vari livelli sono presenti molti riferimenti al Buddhismo, allo ShugendÅ (äæ®éØé - una tradizione religiosa dedica allāascesi sulle montagne) e a molte leggende tradizionali. Qui JizÅ ĆØ un nemico il cui scopo ĆØ colpire il protagonista in modo da non fargli completare la missione.
Majin Tensei ā 1994
Majin Tensei ĆØ uno degli spin off della famosissima serie JRPG Shin Megami Tensei, realizzato nel 1994 per Super Famicom. Sviluppata da Atlus, essa include numerose sotto-serie del calibro di Persona, Digital Devil Saga, Devil Summoner, Devil Survivor, ecc.
In tutti i capitoli sono tantissimi i riferimenti alle religioni giapponesi, ovviamente Kį¹£itigarbha non fa eccezione ed appare come demone da sconfiggere, essendo comunque una figura positiva egli incarna gli ideali buddisti di benevolenza e sacrificio.
In ogni titolo della serie sono presenti diverse interpretazioni di Kį¹£itigarbha, ma mantiene sempre le sue caratteristiche fondamentali di figura protettiva. I complessi temi morali e filosofici presenti in "Shin Megami Tensei" aggiungono profonditĆ a questo Bodhisattva, esplorando concetti di vita, morte e di responsabilitĆ verso gli altri.
Åkami ā 2006
Sviluppato da Clover Studio e pubblicato da Capcom per PlayStation 2 e Nintendo Wii, Åkami ĆØ pieno di riferimenti al Kojiki, alla religione ShintÅ ed al folklore giapponese numerose leggende tradizionali. Il giocatore ĆØ chiamato ad impersonare la dea Amaterasu-no-Åmikami in forma di lupo ā gli sviluppatori hanno Ā«giocatoĀ» con i termini å¤§ē„ (divinitĆ ) ed ē¼ (lupo) ā per salvare il Giappone dallāinvasione di Yamata-no-Orochi e del suo esercito di mostri.
Durante questāavventura Amaterasu incontra un gran numero di personaggi provenienti dai racconti tradizionali nipponici, e il nostro JizÅ appare due volte, privato della testa, come boss:
Halo Guardian (immagine sopra) che si trova nella Costa nord di Ryoshima
Bell Guardian (immagine sotto) che si trova nella Tempio Ankoku a Ryoshima
Una volta sconfitti, Amaterasu-no-Omikami avrĆ purificato lāintera area e potrĆ proseguire il suo viaggio.
Sekiro: Shadows Die Twice - 2019
In Sekiro: Shadows Die Twice, varie statue raffiguranti JizÅ sono sparse in tutto il gioco; come nella realtĆ , anche queste sono spesso associate alla protezione delle anime dei bambini, dei viaggiatori e dei defunti. Le statuette di JizÅ sono un oggetto di gioco che permette al protagonista di rispristinare la propria possibilitĆ di resuscitare. Una di esse, legata alla quest del personaggio Oārin dellāAcqua, cela un triste segreto, un riferimento a un possibile aborto, che richiama la natura di JizÅ come protettore dei bambini defunti.
Letture per approfondire
Raveri M., Itinerari nel sacro. L'esperienza religiosa giapponese, Cafoscarina, 2006
Raveri M., Il pensiero giapponese classico, Einaudi, 2021
Jan Chozen Bays; Jan Chozen Bays Roshi, Jizo Bodhisattva: Modern Healing and Traditional Buddhist Practice, Tuttle Pub, 2002
Mizuki S., Enciclopedia degli spiriti giapponesi, Kappalab, 2015
Genshin, Il libro giapponese dei morti, Ortica Editrice, 2018
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Oltre che fare i complimenti per questa puntata e per la newsletter in generale, ne approfitto per salutare Pierluigi a un sacco di anni di distanza dall'ultima volta. :)