Bentornati su Giochi Sacri, la newsletter che racconta il mondo del Gaming and Religion. Continuiamo a parlare di Elden Ring (lo avevamo già fatto qui) del resto avevamo già detto che una puntata non sarebbe bastata per esplorarne tutte le sfaccettature. L'uscita del DLC ha aggiunto moltissime cose interessanti di cui parlare, anche perchè ci ha permesso di cambiare il punto di vista su alcune questioni della trama del gioco originale.
Pronti, via?
Questo episodio era già uscito in podcast e puoi anche ascoltarlo lì!
Nuovo mondo, solite vecchie guerre
Il DLC di Elden Ring Shadow of the Erdtree ci porta nella Terra delle Ombre, mettendoci davanti l’operato di un figlio perduto della Regina Marika, Messmer, incaricato dalla madre di intraprendere una vera e propria crociata contro la popolazione locale, il cosiddetto Popolo del Corno (detti anche Araldi del Corno). Mentre esploriamo le nuove aree, seguiamo inoltre il percorso di Miquella il Gentile, fratello gemello di Malenia e altro figlio di Marika, che si porta dietro una specie di culto di devoti seguaci che ne seguono le tracce. Le tappe del viaggio di Miquella sono segnati da alcuni simboli luminosi a forma di croce (Croci di Miquella, appunto) in cui l'Empireo lascia ogni volta parti del suo corpo. Lo fa per poter ascendere e arrivare alla vera e propria divinità.
Ancora una volta torna uno dei temi principali di Elden Ring, la ricerca di una condizione di superamento non solo della mortalità, che già l'aveva provato a fare Marika rimuovendo la runa della morte, ma di diventare una vera e propria divinità, e dare forma al mondo imponendo il proprio ordine.
Quello che ci troviamo davanti non appena arrivato nella Terra delle Ombre è una sorta di landa desolata, come potevamo aspettarci dopo le tante ore nell'Interregno, e che abbiamo visto sin dallo story trailer, la “guerra innominabile” portata avanti dalla Fiamma di Messmer.
Nello story trailer molti di noi erano rimasti colpiti dal fatto che ci veniva ancora una volta messa di fronte una guerra, anche se in questo caso era qualcosa di diverso dagli eventi della Disgregazione. La Disgregazione, nata dopo la distruzione dell'Elden Ring, nasce per la ricerca del potere da parte dei semidèi, intenzionati a ottenere l'Anello Ancestral.
Le battaglie durante la Disgregrazione erano scontri di eserciti, come tra quello di Radanh e di Malenia, per ottenere il potere. In Shadow of the Erdtree ci troviamo invece davanti nella terra dell'ombra a lande distrutte, devastate dal fuoco, dalla fiamma di Mesmer, senza una ragione per così dire politica, strategica. Si capisce, veniamo ad apprendere, che questa viene definita crociata, che è stata affidata a Mesmer da Marika. Lui poi si stabilisce nella Rocca delle Ombre, ma non sembra esserci una ragione chiara per le sue azioni, perlomeno non sembra esserci un guadagno da questa guerra, una vera ragione.
Sia nello story trailer, sia quando vediamo le prime rovine appena entriamo nella Piana dei Sepolcri, ci rendiamo conto che sembra un vero e proprio massacro indiscriminato, un'azione dettata da ragioni certamente non dal punto di vista morale condivisibili, ma non sembra dotata neppure di una ragione politici, sembra quasi fatta per il gusto di massacrare.
Infatti alcuni soldati di Messmer si capisce che avevano più o meno ritrosia alla barbarie. Ce lo dicono alcune descrizioni che un cavaliere del fuoco in particolare, nonostante poteva anche lui dedicarsi alle razzie, ai saccheggi, a devastare interi villaggi, non era di per sé un individuo che tendeva a commettere barbarie.
Erano però tutti fedeli a Messmer e seguivano il suo volere. Di conseguenza anche quello della Regina Marika. E qual era? Lo capiamo anche qui un po' verso la fine quando capiamo che questo è stato un massacro indirizzato contro la popolazione del Corno.
Diversi e oppressi…
Torna di nuovo in Elden Ring, il tema della persecuzione. Come per gli gli albinauri, perseguitati per la loro condizione di esseri umani artificiali, diversi dagli altri per natura, per esempio.
Qui però si tratta di un massacro ricercato e costruito con mezzi militari, con l'invio di un vero e proprio esercito che non aveva un'ambizione di conquista ma di semplice sterminio. Uno sterminio di cui ne capiamo la ragione quando arriviamo nel villaggio degli sciamani, quando ci viene rivelato che Marika, di cui finora non avevamo una chiara indicazione delle origini, è nata in un villaggio degli sciamani, una popolazione oppressa dagli Araldi del Corno.
Gli sciamani erano perseguitati, torturati e utilizzati per il macabro rituale dei vasi. In Elden Ring originale abbiamo conosciuto i vasi guerrieri, visto le gesta dell'onore di Alexander il vaso guerriero, conosciamo il rito dei vasi come rito di sepoltura che avvicina poi i guerrieri valorosi i cui resti si trovano all'interno dei vasi all'albero madre. Troviamo i vasi i resti dei vasi guerrieri negli Alberi Madre minori e si dice che questi poi ritornino all'Albero Madre come suo nutrimento
Il rito dei vasi che troviamo nella terra delle ombre è molto più oscuro e macabro. Nel corso del gioco affrontiamo diversi resti decomposti in ammassi di carni mostruosi ma tristi da affrontare al tempo stesso. Li troviamo nelle varie galere sotterranee sparsi per la terra delle ombre. Mettendo insieme i pezzi capiamo che quella di Marika, la crociata contro la popolazione del Corno, è stata una vendetta motivata dalla persecuzione verso il suo popolo.
Quindi è come se la regina una volta ottenuta la divinità - forse l’ha ricercata proprio per questo -, una volta ottenuto un potere anche militare, abbia voluto vendicare il suo popolo, attaccando e sterminando le popolazioni della Terra delle Ombre. Infatti, se ci richiamo nella torre di Belurat, capiamo il disprezzo di questa popolazione per Marila e per la sua discendenza.
Questa vicenda ci svela un lato molto umano di Marika, che è sempre stata un personaggio dalle motivazioni un po' oscure nonostante tutto sempre con una vista sempre con una certa ambiguità protettiva, le statue di Marica, le enormi statue all'interno delle varie chiese diffuse per l'interregno, però capace anche di atti crudeli. Quindi il suo arrivare ad uno stato divino o semidivino, come lo vogliamo chiamare, non l'ha affrancata da certe debolezze umane. Comprensibilmente ha cercato giustizia, non ha cercato giustizia però vera e propria, ha cercato vendetta attaccando la popolazione del Corno e presumibilmente oscurando il Regno delle Ombre rispetto all'Interregno.
Devo dire che durante il mio gameplay del DLC mi sono accorto subito di una certa differenza di prospettive rispetto al gioco principale. Diverse descrizioni ci danno l'immagine delle corna, nella terra delle Ombre, come un simbolo di onore, di potere, di rispetto.
Nella Terra delle Ombre il culto degli spiriti e dello sviluppo delle corna fa sì che queste non siano una differenza, ma siano anzi un segno distintivo.
Quelli che sviluppano delle corna intrecciate sono ancora più oggetto di devozione. Le ceneri degli spiriti che utilizziamo per potenziare il destriero, o gli spiriti che evochiamo, li troviamo dentro delle statue votive, evidentemente oggetto di venerazione, di individui con delle corna piuttosto sviluppate.
Questa è una prospettiva molto diversa rispetto all'Interregno, dove i Presagi, figli della nobiltà che venivano imprigionati, presumibilmente della gente comune che venivano, se non perseguitati, direttamente uccisi magari dai cacciatori di presagi. Persino i figli di Marika se erano Presagi venivano discriminati rispetto a Godwin Laureo o ad altri figli come se fossero figli in qualche modo da meno. Invece nella terra delle ombre sarebbero stati forse addirittura adorati come semidei se consideriamo effettivamente il numero di di corna che si sviluppano dal corpo di uno come Mogh, superiori anche rispetto a quelle di Morgoth. Forse Mogh nella Terra delle Ombre sarebbe stato una persona piuttosto importante. Ma perché questo disprezzo allora per i presagi? Possiamo immaginare che Marika, quando ha iniziato a mettere su famiglia, a imporre la sua autorità, la sua religione, la sua visione del mondo, non vedeva di buon occhio tutto ciò che le ricordava il massacro subito dal suo popolo.
Qualcuno nelle varie discussioni su Reddit si chiedeva però come mai sono nati dei figli con la condizione di presagi che ricordano il popolo del corno. Non lo sappiamo con certezza, possiamo immaginare che il sangue di degli sciamani, degli araldi del corno sia più o meno lo stesso, che alcuni tratti siano simili tra loro e quindi possano manifestarsi anche nella progenie futura di diverse generazioni senza una ragione specifica, senza un perché.
Questo secondo me ci porta degli spunti interessanti perché anche se sembra una realtà dark fantasy molto diversa dalla nostra e anche qui per questo pensavo a il lato un po' umano di Marika nel senso di capace di lasciarsi andare e farsi prendere dalle emozioni, dalla violenza, dalla crudeltà perché è un po' quello che accade quando ci discriminiamo tra di noi anche se in realtà abbiamo lo stesso sangue abbiamo più cose in comune di quante ne abbiamo in in contrapposizione o almeno quelle che noi crediamo che siano contrapposizioni. Per esempio su questo tema della vendetta.
È un meccanismo ciclico anche questo non come il ciclo a cui From Software ci ha abituato con Dark Souls ma è un ciclo della violenza e della persecuzione il popolo del corno perseguita gli sciamani Marika ascende alla divinità ottiene potere divino e anche potere militare e indice una crociata che viene chiamata crociata ma sostanzialmente è una persecuzione, uno sterminio contro il popolo del corno. Da perseguitata, Marila e l'Ordine Aureo diventano i persecutori, e così via di ciclo infinito, perché si trasmette l'eredità della persecuzione e quindi vengono discriminati e perseguitati quelli che ricordano gli antichi oppressori, come i Presagi. Non si tratta di giustificarla, ma di capire quello quello che ci può dire Elden Ring sulla violenza e i conflitti.
Ci dà una finestra su un caso che potremmo anche paragonare a situazioni reali nella storia, ma che dimostra sempre la sua inutilità. Perché continuare a ripetere ciclicamente la vendetta in realtà non elimina nessun problema, ma è solo un'ulteriore violenza. È, come si dice, una escalazione della violenza, l'aumento progressivo, di fronte a una situazione di conflitto, di fronte a un torto, dell’uso della violenza. Non si ricerca più, a un certo momento, la giustizi, ma una volta che si ha il potere, si cerca, in modo bisogna dire non molto “divino”, facendosi guidare dal puro istinto, lo sterminio dell'altro. Si cerca solamente la distruzione (ricordate?).
Messaggi senza risposta
C'è un'altra cosa molto interessante di questo DLC. che ci cambia potenzialmente la nostra prospettiva sul personaggio della Volontà Superiore. Se avete fatto la quest di Ymir avrete affrontato la Madre delle Dita, e se notate le descrizioni degli oggetti, queste suggeriscono che la Volontà Superiore abbia mandato nel mondo la Madre delle Dita per prima. Tale entità avrebbe ricevuto dapprima dei messaggi, ma da tempo la Volontà Superiore avrebbe abbandonato la Madre delle Dita e il mondo al proprio destino.
Una visione un po' disillusa sul ruolo del divino nel mondo. Se è così, questo effettivamente concorderebbe con altre teorie che vogliono che la Volontà Superiore non abbia avuto un ruolo così importante nell'Interregno.
Del resto, è vero che troviamo Marika crocifissa nell'Albero Madro quando ci entriamo per la battaglia finale, quindi presumibilmente per punizione per aver cercato di distruggere, per aver distrutto l'Anello Ancestrale, ma non sappiamo con precisione quando questo evento è avvenuto, non sappiamo se è stata la Volontà Superiore in persona farlo, se è stata la Bestia Ancestrale, o se è stato un effetto dell’Anello Ancestrale stesso.
In realtà, tutte queste entità soggetti potrebbero andare avanti per inerzia, cosa che ricorda la teoria del “dio orologiaio”, cioè che una divinità avrebbe innescato gli eventi di creazione dell'universo, e che poi sarebbe semplicemente rimasta a guardare senza interferire.
E’ possibile che sia effettivamente così, se la prendiamo per buona però cambiano anche le motivazioni o meglio cambiano gli obiettivi di certi protagonisti: Rykard, l'operato stesso di Marika, che sembrano tesi a ribellarsi a una Volontà Superiore, divinità invadente, troppo pervasiva, che controlla le azioni dei poveri mortali. E se invece non fosse così?
Ricorda un po' quello di cui in questo podcast parlavamo con Francesco Toniolo, (salutiamolo sempre, ciao Francesco!) nella puntata in cui parlavamo con lui di Nier Automata, in cui è molto presente il tema dell'assenza di Dio.
Gli esseri umani sono un po' divinizzati, gli alieni idem sono considerati di fatti divinità creatrici, c'è questo tema di forza divina protettrice guida che ha probabilmente abbandonato il mondo, e devo dire che personalmente non mi aspettavo che si andasse in questa direzione in Elden Ring. Sembra anche che in Elden Ring sia stato così. Sembrerebbe effettivamente che tutta questa influenza della Volontà Superiore ma anche di altre divinità esterne non ci sia.
Forse allora gli abitanti dell’Interregno hanno effettivamente la libertà di scelta? Beh, è anche vero che un po' di possibilità di scegliere il destino del mondo come Senzaluce, nel gioco lo lo abbiamo. Possiamo anche vederci un altro significato che se effettivamente la Volontà Superiore non c'è oppure non c'è più, non manda più messaggi, non influenza direttamente quello che succede; se le Due dita in realtà non sono degli intermediari veri e propri ma lasciano dei messaggi perché sono abituati a farlo. Quando si interrompono, quando le Dita che si trovano nella tavola rotonda si mettono in quella posizione ferm, immobili, ci viene detto che parleranno quando sarà il momento forse perché non hanno più niente da dire.
In quel mondo, nonostante le sue dottrine e regole, a prescindere da quale che sia la verità, forse allora quei personaggi di quel mondo dell'interregno possono prendersi effettivamente la vita nelle proprie mani e prendersi le responsabilità. Se è così, se non c'è effettivamente tutto questo controllo della Volontà Superiore, allora possiamo dire che è tempo per l'interregno di prendersi la responsabilità delle proprie azioni.
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