Bentornati su Giochi Sacri, la newsletter che racconta il mondo del Gaming and Religion. Il post di oggi vuole portare qualche consiglio pratico su come si fa una ricerca che riguarda i videogiochi insieme alla religione, ed è dedicato in particolare a chi si accinge a intraprendere una tesi di laurea o di dottorato. Mi capita spesso di ricevere richieste di consiglio da parte di laureandi e laureande con un lavoro che riguarda gaming and religion, ed è una cosa che faccio sempre volentieri. Spero questo episodio possa essere utile anche a chi si interessa in generale ad approfondire questi temi.
Pronti? Via!
I Game Studies: un mosaico di discipline
Scrivere una tesi sulle intersezioni tra videogiochi e religione significa prima di tutto confrontarsi con un approccio interdisciplinare alla ricerca. Dal punto di vista del videogioco, si parla di Game Studies, un campo di ricerca che unisce le prospettive provenienti da diverse discipline, dalla filosofia alla psicologia, dalla sociologia all'antropologia ecc., che in qualche modo sono interessate al videogioco. Il gaming si presta infatti ad essere oggetto di studio che può essere analizzato da diversi punti di vista: il sociologo potrà indagare le ripercussioni sociali del gaming, il giurista ciò che è legato alle regole, l’esperto di comunicazione indagherà i tratti comunicativi del medium videoludico, e così via…
Questo significa che puoi approcciare il tuo tema da molteplici angolazioni, a seconda del tuo percorso di studi e della disciplina in cui come si dice fai la tesi (sociologia, psicologia, comunicazione, diritto, e tutte le relative specificiazioni ecc.), ma è fondamentale avere ben presente fin da subito quale sia il tuo punto di vista, perché ogni disciplina corrisponde a un metodo👨🏻🏫.
1.🎮Studiate le specificità del videogioco
Se decidi di approcciare il videogioco come oggetto di studio, devi comprenderne aspetti come le dinamiche narrative, le meccaniche di gioco, l'estetica e il contesto socio-culturale di produzione. Anche se sei un gamer, o a maggior ragione se non lo sei, prenditi del tempo per approfondire il funzionamento del videogioco che ti interessa, gli aspetti ludici e quelli narrativi. Non trascurare il background culturale degli sviluppatori (penso al recente Clair Obscur Expedition 33 e a quanto di francese emerga dal videogioco stesso), che potrà darti utili indicazioni, se non proprio sia parte delle questioni che dovrai analizzare.
2.🛐 Entrate in contatto con la religione
Allo stesso tempo, la religione🛐 mette in gioco una vasta gamma di manifestazioni, dalle pratiche rituali ai simboli, dalle regole alle sue istituzioni. Per analizzare in modo approfondito il rapporto tra questi due ambiti, è necessario tener conto dei diversi modi in cui la religione può esprimersi, isolando quelle che ti interessano per il tuo lavoro di tesi.
Ti potrebbe in generale essere utile approfondire le tue conoscenze attraverso testi che possono prospettive una prospettiva scientifica, sia laica sia confessionale, sulle implicazioni di religione e spiritualità che ti interessano.
In termini generali, consiglio la lettura di testi come ad esempio il libro Tradizioni religiose e ordine sociale, di Sergio Ferlito, che mette in luce il ruolo sociale delle religioni. Considera di dedicare parte della tua bibliografia📕(le fonti su cui si baserà il tuo lavoro) a queste conoscenze preliminari.
3.👾Il gioco è uno strumento di analisi
Potrà sembrare banale, ma dovresti giocare attivamente ai videogiochi che intendi analizzare. Certamente sono utilissimi i testi di Game Studies, ma vivere in prima persona l'esperienza videoludica ti permetterà di cogliere sfumature e dettagli utili per te che puoi notare solo analizzando in prima persona l’oggetto della tua tesi, sapendo quello che tu vuoi dire nella tua tesi.
4.🗺️Per una buona ricerca ci vuole una “mappa”
Tieni sempre a mente che cos’è una tesi: un lavoro di ricerca argomentato basato sulle fonti. Una tesi ben fatta parte quindi da una domanda di ricerca chiara e ben definita. La domanda di ricerca è una domanda di cui ancora non conosci la risposta, ma a cui intendi cercare di rispondere con il tuo lavoro di tesi.
Questa domanda di ricerca non deve essere né troppo larga né troppo circoscritta, ma essere equilibrata, ossia fattibile nel tempo richiesto per il tipo di tesi che stai svolgendo. Un conto è una tesi di laurea di un percorso triennale e un altro di un corso di studi che dura cinque anni. Altro ancora è quello di una tesi di dottorato, che dura in media 3 anni e che richiede un grado diverso approfondimento scientifico. La domanda di ricerca è una specie di filo rosso che legherà tutti i capitoli della tua tesi, e che ti aiuterà a orientarti. Prima ancora di pensare alla bibliografia, a quali testi cercare e quali fonti consultare, devi chiederti se hai una buona domanda di ricerca.
5.👨💻Gli strumenti digitali sono tuoi amici
Il consiglio precedente serve soprattutto - e su questo personalmente ci insisto molto quando parlo con laureandi e dottorandi - per saper organizzare le fonti.
Trovare testi e altre fonti per la tesi è relativamente semplice. Anzi, nel mondo di oggi sarete sempre sommersi dalle fonti, anche se il vostro argomento di tesi è molto originale.
Il problema è saper decidere cosa tenere e cosa scartare perché non necessario. Bisogna fare come un giardiniere👨🏻🌾che cura una pianta, selezionando con cura le informazioni, scartando, facendo un po’ di potatura. Gli strumenti digitali possono facilitare molto questa fase del tuo lavoro. Esistono programmi di gestione delle fonti bibliografiche (Reference manager), come Zotero o Mendeley, che personalmente utilizzo da anni e consiglio ogni volta che posso: consentono di catalogare con facilità le fonti, creare bibliografie e note a piè di pagina, facilitando molto il lavoro di ricerca, oltre che di stesura della tesi. Richiedono un certo impegno per capire bene come funzionano e come sfruttarne le potenzialità, ma la fatica vale la resa.
Ma, ma, tutto questo va sempre fatto con metodo!🙂
Consiglio Bonus
Avrei notato che non ho parlato di scrittura, perché la scrittura è quasi sempre la parte finale del lavoro di tesi.. Non pensare di iniziare a scrivere subito, verrai ben presto sindrome del foglio bianco e non riuscirà a andare avanti. Quando succede, che tu sia un ricercatore con esperienza o un laureando che ha rushato e si è buttato senza studiare bene le fonti, il foglio bianco vuol dire che devi studiare ancora un po’. Fai bene il lavoro di individuazione della domanda di ricerca, della bibliografia e di studio ragionato sulle fonti, con metodo, e la scrittura verrà da sé.
Spero che questi consigli ti siano utili, buona fortuna con la tua tesi, e se hai bisogno di chiedermi ancora qualcosa su questo, visita questa pagina.
📖Letture per approfondire
U. Eco, Come si fa una tesi di laurea, La nave di Teseo, 2017
S. Ferlito, Tradizioni religiose e ordine sociale: alle origini dell’immaginario giuridico, Carocci, 2022
P. Consorti, Diritto e religione. Basi e prospettive. Nuova ediz., Laterza, 2023
V. Šisler-K. Radde-Antweiler-X. Zeiler, Methods for Studying Video Games and Religion, Routledge, 2017
📧 Newsletter da leggere e seguire
❗Come sempre vi consiglio gli ultimi post delle newsletter dei miei compagni di network di newsletter a tema religione: Lucandrea Massaro (Sacro e Profano) Ilaria Biano (The God Gap) e Elisa Belotti (Senza Mulini)
Share this post