Habemus Papam, Habemus nuovo episodio di Giochi Sacri. Bentornati nella newsletter in cui il gaming incontra la religione. Ieri il (breve) Conclave ha infine eletto il 267esimo Capo della chiesa cattolica, Papa Leone XIV. Nell'era dei social, della gamification di qualsiasi cosa e del rapporto sempre più stretto tra la Chiesa cattolica e i videogiochi, l’elezione di un nuovo Papa fa ripensare alle sue proposizioni videoludiche, vecchie e quelle nuove.
Pronti? Via!
Vaticano? Santa Sede? Chiesa Cattolica?
Nei videogiochi la figura del sacerdote, chierico e del vero e proprio capo religiosi, di fede inventata o esistente, è molto frequente. E spesso si tratta di capi religiosi che hanno anche un potere politico, qualcosa di simile al Papa.
Noi in Italia siamo abituati a che sia così, che abbiamo il Papa e il Vaticano in casa, ma è qualcosa di unico nel mondo. Qualcuno a volte anche un po’ con polemica, che “è pur sempre il capo di uno stato straniero”. Il Vaticano è uno Stato, ma il punto è la Santa Sede. Che cos'è? E cosa fa il Papa?
Anzitutto, il Papa è il capo della Chiesa cattolica, la Chiesa è la comunità di tutti i fedeli, di tutti coloro che ne fanno parte. La Santa Sede è un ente separato, possiamo riassumerla come il Papa il Papa è i suoi più stretti collaboratori (la curia romana). La Santa Sede è un soggetto antichissimo che è come se fosse uno Stato, nel senso che gli stati lo riconoscono come un soggetto con cui parlano, tra pari. Si dice più tecnicamente che ha soggettività di diritto internazionale. Insomma, si rivolge un po' agli Stati come fosse uno di loro. Lo Stato Città del Vaticano, che possiamo definire una monarchia assoluta con a capo il Papa, è quello stato piccolo piccolo piccolo che è stato creato con i Patti Lateranensi, l'accordo con l'Italia del 1929, sostanzialmente per dare quel tanto di corpo alla Santa Sede, per avere un luogo fisic, un territorio che poteva rappresentare un punto fermo per la posizione della Santa Sede nel mondo.
A Roma una volta esisteva il vero e proprio Stato Pontificio, dove il Papa agiva come un vero e proprio sovrano. anche ora il Papa è il sovrano dello stato città del vaticano ma con modalità un po' diverse. Il punto non è la Città del Vaticano, il punto è la missione spirituale della Santa Sede, tanto che si dice che se la Santa Sede si spostasse e decidesse, per qualche ragione di spostarsi, per esempio in Terra Santa, o in un’altra città, a quel punto non avrebbe più molto senso lo stato Città del Vaticano, senza la Santa Sede.
Giocare col Potere, spirituale e temporale
Questo mi fa pensare a tutte le volte in cui le storie di videogiochi ci raccontano di queste figure a metà tra il capo religioso e il capo di uno Stato in modi che sembrano un po' simili al Pontefice.
Un ritratto della Regina Marika, del videogioco Elden Ring
Per esempio, giocando a Elden Ring (di cui abbiamo parlato in questo e quest’altro episodio di questa newsletter) questa cosa è molto evidente. La Regina Marika è sostanzialmente il capo del culto dell'Ordine Aureo, la religione più diffusa nell’Interregno, ma al tempo stesso agisce prende anche come sovrana, ha un suo esercito, ha un suo consorte a cui diciamo che qualche modo delega alcuni poteri, ha un apparato militare, e una vera e propria capitale. Un centro di non solo religioso, da cui partono gli insegnamenti dell’Ordine Aureo, ma anche politico amministrativo. Qui assistiamo a una sovrapposizione in cui la Regina Marika e al tempo stesso l'intermediaria con l'autorità divina suprema (La Volontà Superiore), ha uno status semi-divino, e al tempo stesso è un Capo di Stato.
Il Maestro Seymour di Final Fantasy X
Un altro caso interessante che è quello di Seymour di Final Fantasy X, uno dei maestri del culto di Yevon. Questo clero convince la popolazione a vivere in un certo modo per paura delle conseguenze che i propri peccati potrebbero avere, più precisamente le conseguenze che un certo “peccato originale” ha avuto sul mondo. Qui utilizzano la dottrina religiosa che impongono coloro che governano con Seymour sulla popolazione, attraverso la fede di fatto impongono un certo modo di vivere e mantengono il potere. Su questo caso ho letto con interesse l’articolo che Stefania Sperandio ha scritto sul suo Substack su Final Fantasy X e la teocrazia. Final Fantasy X è un altro esempio in cui in qualche modo si prende a modello non tanto il Papa in sé, ma la commistione tra potere religioso e potere politico.
Siamo partiti dal Papa, ma ci sono altri esempi nel mondo. Anche la il Re di Inghilterra, ha questa posizione un po' duplice. E’ il capo di Stato inglese, ma è anche il capo della Chiesa Anglicana. Questo comporta determinate attribuzioni e doveri, quindi il senso di separazione tra sacro e profano, le possibili commistioni o ingerenze del potere religioso in quello politico (e viceversa) si esprimono in un certo modo, perché quel Paese ha sviluppato la sua versione di laicità. In Giappone invece abbiamo l'Imperatore, Capo dello Stato e che però è anche il supremo sacerdote della religione Shinto.
I videogiochi che riproducono queste dinamiche, soprattutto in molti JRPG, lo fanno mettendo queste figure religiose e civili sia come amici come antagonisti. In quest’ultimo caso, come nella realtà, normalmente il punto centrale non sono le questioni religiose, ma la ricerca del potere.
Direi che è una sorta di digitalizzazione videoludica dei modelli di relazione Stato-religione, del modo in cui può essere gestita la coppia potere religioso/potere politico, mettendoci in guardia sul loro uso.
Perché tutte queste figure, che possono sembrare dei riferimenti diretti (o polemici) a un Papa o a un capo religioso, sono a ben vedere un avvertimento rispetto alle concentrazioni di potere, al pericolo di concentrare il potere in una sola persona in un certo modo, e al pericolo di strumentalizzare la religione per i propri fini, come gli esempi di teocrazia nel mondo in cui viene imposto un certo modo di vivere, con la scusa della religione, usata come arma contro i diritti degli altri.
Nel caso dello Stato Città del Vaticano, e quindi del papato, il tema non è avere dei cittadini o un esercito (esiste la cittadinanza vaticana), o un porto in qualche modo pensato per il Vaticano. Esiste, ma nei fatti la questione è formale, il punto è portare avanti la missione spirituale della santa sede.
Gamification Conclave
Il conclave appena concluso (mentre registravo questo episodio è arrivata la fumata bianca) è stato non solo il più social, non solo il più prolifico per i meme (ho perso il conto dei rell che ho visto su Instagram, anche da creator che non se lo sono mai occupati, anche hanno parlato del conclave) è stato anche quello che ha generato più momenti di produzione (non solo)videoludica, una gamification del conclave, potremmo dire. Anzi tutto ci sono stati diverse pagine web, anche SkyTG24, che hanno realizzato dei quiz per far partecipare gli utenti, esprimendo la loro opinione su quale Papa avrebbero voluto. In sostanza, hanno preso le dichiarazioni e le fonti su vari cardinali e hanno costruito una sorta di gioco a quiz in cui hanno chiesto alle persone “che papa vorresti?” “Italiano, europeo, su quali temi vorresti fosse impegnato?” E così via.
E’ probabilmente il primo conclave della storia che ha visto questo tipo di partecipazione indiretta, indiretta dei, dei cittadini, dei fedeli, anche di coloro che non sono tendenzialmente interessati alle vicende vaticane, alle vicende religiose, però è talmente importante un evento comunque in cui gran parte del mondo si ferma ad assistere al momento in cui si rivela il nome del nuovo pontefice.
Uno dei post della pagina Instagram dedicata al FantaPapa
La cosa forse più divertente è stata l'invenzione del FantaPapa.
Due italiani, Mauro Vanetti e Pietro Pace hanno inventato questo gioco online gratuito in cui chiunque poteva scegliere la propria, su modello del Fantacalcio, squadra di cardinali per scommettere su chi sarà ebbe stato il prossimo eletto dal conclave. Ognuno dei cardinali selezionati da chi partecipava al gioco ricevevano dei punti in base a quante volte venivano nominati da i giornali, al nome scelto dal nuovo papa, da come si sarebbe presentato ecc. Pare che sia nato come un gioco tra amici e poi è diventato talmente popolare da avere una risonanza nazionale e moltissimi si sono iscritti a questo Fanta Papa. Per il puro piacere ludico di farlo, per il divertimento e per la gloria di scommettere su chi sarebbe stato il nuovo Papa.
Nel Conclave più social e più digitale di tutti, è nato un nuovo videogioco, quindi, e probabilmente, se non sicuramente, è stato inaugurato un trend. Secondo me potete scommetterci (appunto…) che dal prossimo conclave ci sarà di nuovo un'altra edizione del FantaPapa e quindi si tornerà a gestire e a scegliere la propria formazione dei cardinali.
La vita digitale videoludica dei Papi non sembra però avere fine con questo Conclave, anzi sono i sviluppo due videogiochi interessanti in cui impersoniamo proprio il Papa. Uno è The Pope: Power and Sin in cui si assume il ruolo del Papa Alessandro Sesto in un 'epoca storica, tra il 1400 e il 1500 in cui bisogna rafforzare l 'autorità dello Stato della Chiesa e combattere per l'indipendenza spirituale e politica, come recita la pagina Steam del gioco (dovrebbe uscire nel 2026). Pagina Steam
Un altro, con periodo d’uscita ancora da annunciare, è Pope Simulator, dovebbe essere ambientato nella seconda metà del Ventesimo secolo e pare che all'interno del gioco potremmo effettivamente vivere come un Papa appena nominato, persuadere i cardinali per assecondare le nostre decisioni, discutere sulle questioni che riguardano la vita vera del Pontefice, le varie decisioni che deve prendere che hanno a che fare con quanto accade nel mondo e che cosa succede all'interno della Chiesa.
Sarebbe interessante conoscerne il livello di approfondimento sulle regole di funzionamento della Chiesa e se si potrà solamente influire su decisioni che hanno rilevanza politica mondiale, utilizzando la forza morale del Pontefice verso gli altri capi di Stato, e se saranno gestite determinate dinamiche interne della Chiesa, i gruppi di potere, la necessità di amministrare, la giustizia, la dottrina e così via. Non si sa molto del gioco se non quello che è indicato nella pagina Steam, ma qui lo seguiremo e vedremo un po' di approfondire lo sviluppo.
Un videogioco già uscito che pure lui cita la condizione della Chiesa è l'indie italiano The Textorcist (acquistatelo, miscredenti!) in cui impersoniamo un esorcista uscito dalla Chiesa cattolica che fa “l'esorcista privato”, con cui dovremmo affrontare demoni e possessioni utilizzando la tastiera. Bisognerà infatti recitare gli esorcismi dal libro che ha in mano il protagonista scrivendoli effettivamente sulla tastiera del nostro computer. La storia che racconta è quella di una Roma in cui la Chiesa è corrotta dall'interno, da forza demoniache che che hanno anche influenzato l'elezione del nuovo Pontefice. Molto interessante anche per altri aspetti - ne parleremo in modo più approfondito più avanti -, anche questo è un altro esempio in cui i video giochi digitalizzano le questioni religiose che diventano anche questioni politiche, questioni di potere e ci permettono di sperimentare che cosa vuol dire incontrare nella pratica dei problemi spirituali e i problemi che possono accadere in un 'organizzazione complessa come quella della Chiesa cattolica così diffusa così importante nel mondo.
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